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Sostenibilità: l’esempio virtuoso del Centro Ricerche di Latina

Per l’agricoltura, essere sostenibili è un’urgenza che cresce di giorno in giorno. A questo settore, infatti, viene chiesto sempre di più di trovare soluzioni per far fronte all’impatto del cambiamento climatico e di sfamare una popolazione mondiale in costante aumento.

La sostenibilità ha sempre avuto un ruolo importante per Bayer e, in questi ultimi anni, è diventato un valore e un obiettivo fondamentale, che ha dato vita a progetti di respiro internazionale.

L'agricoltura sostenibile svolge un ruolo essenziale nell'affrontare la biodiversità, il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare. Crop Science collega la sostenibilità al cuore della sua attività e crea valore in modo trasparente, per bilanciare le esigenze degli agricoltori con i confini planetari e le aspettative della società”.

È per fronteggiare tali sfide che Vegetables by Bayer ha fatto propri gli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e li ha tradotti in una missione: 30 30 100

  • Ridurre l'impatto ambientale della protezione delle colture del 30%

  • Ridurre del 30% le emissioni di gas serra prodotte dai raccolti nei principali mercati agricoli

  • Dare potere a 100 milioni di piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo, fornendo loro l’accesso a soluzioni agricole sostenibili

Obiettivi importanti che però devono andare di pari passo con le esigenze di consumatori e agricoltori: i primi chiedono all'agricoltura di aumentare la sostenibilità ambientale delle produzioni, mentre i secondi devono mantenere, se non aumentare, la produttività e ottenere una giusta remunerazione per i propri sforzi.

Centro Ricerche Bayer Crop Science di Latina

Innovazione e ricerca: la risposta di Vegetables by Bayer per un futuro sostenibile

Ogni investimento in innovazione, è un investimento in sostenibilità.

Parliamo di ricerca di nuove sostanze attive a ridotto impatto ambientale, impiego del digitale e miglioramento genetico, per selezionare varietà resistenti a patogeni e parassiti, riducendo quindi il bisogno di agrofarmaci.

Lo sanno bene al Centro Ricerche Bayer Crop Science di Latina: 23 ettari di serre e campi, in cui si lavora per il miglioramento varietale di colture quali anguria, brassiche, finocchio, melanzana, melone, peperone e pomodoro.

Attivo da ormai 40 anni, il Centro di Ricerca Vegetables di Latina è stato il primo in Europa a costituire nel 2017 un Team focalizzato sulle tematiche della sostenibilità.

Si tratta di un team multifunzionale, in cui ognuno apporta le competenze inerenti al proprio ambito di lavoro e che mantiene un costante scambio di idee interagendo con gli altri Centri Bayer in Europa.

Abbiamo fatto due chiacchiere con alcuni di loro per farci raccontare qualcosa di più sulla loro storia e le attività che svolgono all’interno e al di fuori del Centro.

Ci raccontano come, sin dall’inizio, abbiano lavorato parallelamente su due fronti, puntando sia su progetti e investimenti impegnativi, sia su un lavoro di sensibilizzazione verso una cultura della sostenibilità: hanno infatti coinvolto collaboratori e colleghi in iniziative mirate ad adottare abitudini più ecocompatibili, come la diminuzione del consumo di plastica e l’impiego di materiali alternativi.

Nel tempo il lavoro del team è cresciuto e si è strutturato come parte integrante della quotidianità e della professionalità di ogni collaboratore.

Finora sono stati raggiunti risultati importanti, in particolare sui seguenti aspetti:

  1. Gestione integrata dei parassiti, tramite l’adozione sempre più frequente di misure di lotta integrata, finalizzate a ridurre l’impiego di pesticidi e sfruttando invece i benefici di organismi antagonisti.

  2. Riduzione dell’impatto ambientale, attraverso la conversione completa, da gasolio a metano, dell’impianto di riscaldamento delle serre, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera di COV (Composti Organici Volatili).

  3. Installazione del sistema Phytobac, un marchio registrato da Bayer e lanciato con l’hashtag #iocitengo, a sottolineare l’impegno del gruppo nella ricerca di soluzioni sostenibili a tutela dell’ambiente.
    Si tratta di un sistema chiuso e isolato che, utilizzando i microrganismi del suolo, permette la biodegradazione degli agrofarmaci in eccesso e/o presenti nelle acque reflue, che derivano dai lavaggi della strumentazione agricola, oppure da volumi di miscela fitoiatrica non distribuita in campo.

  4. Miglioramento e riqualificazione dell’area di deposito rifiuti, con la creazione di aree separate di stoccaggio per la corretta differenziazione dei rifiuti, inclusi serbatoi di raccolta percolato da materiale organico. 

  5. Miglioramento dei materiali di consumo impiegati nei processi lavorativi, tramite la riduzione di materiali plastici o l’adozione di materiali alternativi biodegradabili.  
Centro Ricerche Bayer Crop Science di Latina - Phytobac Centro Ricerche Bayer Crop Science di Latina - Phytobac: sistema naturale per la biodegradazione degli agrofarmaci.

Ma non è tutto: il Team del Centro di Ricerca di Latina si adopera costantemente per far arrivare il proprio impegno a sensibilizzare sulle tematiche ambientali anche al di fuori dell’ambito aziendale. In occasione di visite presso il Centro di Ricerca, è ormai consuetudine condividere, oltre all’attività di miglioramento genetico, anche i progetti di sostenibilità realizzati e in corso di studio. Inoltre, vengono periodicamente organizzati eventi volti a migliorare l’informazione e l’educazione al rispetto ambientale di tutti i lavoratori e delle loro famiglie.

E ora?

I prossimi progetti di miglioramento del sito in termini di sostenibilità sono:

  1. Realizzazione di un impianto fotovoltaico: installazione di una struttura in pannelli fotovoltaici realizzata a copertura dei parcheggi, per la riduzione del consumo di energia elettrica.

  2. Analisi di progetto recupero rifiuti organici: riutilizzo degli scarti organici come materia prima secondaria per la produzione di energia e trasformare così i rifiuti in una nuova risorsa, secondo una pratica di economia circolare di recupero.

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